Orologio siderale

Orologio siderale

L’orologio siderale è un regolo che permette di convertire l’ora che usiamo tutti i giorni (solare o legale) in ora siderale. Se volete capire meglio questi concetti potete approfondire il funzionamento dell’orologio siderale qui e dell’ora siderale qui.

Questo lavoro nasce dal primo prototipo progettato e costruito da Valerio Versari un nostro carissimo amico del Gruppo Astrofili Forlivesi. Il nostro prototipo ha aggiunto dei meccanismi e un movimento di un orologio per rendere autonomo il movimento della scala delle ore.

La scala intermedia che contiene la longitudine dell’osservatore e l’ora attuale deve fare un giro completo in un anno. Per far ruotare questa scala si usa il movimento della lancetta delle ore collegata ad una serie di ingranaggi per rallentarne la velocità a quella desiderata.

Per capire il rapporto giusto tra la lancetta delle ore che ruota 2 volte al giorno e la scala dell’orologio siderale calcoliamo quanti giri compie la lancetta delle ore in un anno :

365gg/anno * 2giri/gg = 730giri/anno

Perciò dobbiamo demoltiplicare 730 giri in un anno della lancetta in 1 giro all’anno della scala del nostro orologio. Gli ingranaggi stampati sono rispettivamente*:

  • 2x 100denti, 10 denti
  • 1x 73 denti, 10 denti
  • 2x 10 denti

L’intero progetto è stato prima disegnato con Fusion 360 per disporre e dimensionare tutti gli ingranaggi e le parti in legno. Una volta stampati gli ingranaggi e inciso e tagliato il legno al laser si procede con l’assemblaggio e la lucidatura del legno.

Makers ITIS Forlì: https://www.makers-itis-forli.it 

*Makers ITIS Forlì non si assumono alcuna responsabilità per danni a cose, persone o animali derivanti dall’utilizzo delle informazioni contenute in questa pagina. Tutto il materiale contenuto in questa pagina ha fini esclusivamente informativi.

Cercatore laser

Cercatore laser

Progettiamo e costruiamo insieme un cercatore laser, un accessorio molto utile per I nostri telescopi.

Di solito il cercatore è un piccolo cannocchiale con un mirino che permette di puntare il telescopio sulle stelle di interesse.

Questo piccolo cannocchiale ha un campo visivo ampio ma non sempre è comodo da usare.

Comodità del cercatore laser

Il cercatore nei telescopi newtoniani si trova su un lato del corpo principale vicino al focheggiatore.

Se il telescopio punta una stella vicina all’orizzonte con l’oculare rivolto verso il basso guardare nel cercatore diventa un’impresa difficile.

Montiamo perciò con un supporto magnetico (sul corpo principale del telescopio) un laser che punterà gli oggetti di interesse.

Non servirà praticare nessun foro sul telescopio ne usare alcun foro preesistente perché la calamità collegherà saldamente il supporto al tubo principale.

Progettazione*

Usiamo il programma gratuito Fusion360 per disegnare la struttura del sostegno magnetico.

Il laser utilizzato ha una potenza di 500 mW ed è dotato di batteria al litio ricaricabile, chiavi di sicurezza, fuoco regolabile e caricabatteria.

Ha un corpo in alluminio anodizzato nero che permette di dissipare il calore prodotto dal laser.

Il supporto magnetico avrà una base lunga e stretta che andrà appoggiata alla cornice quadrata del focheggiatore. Questo permette un allineamento grossolano con il telescopio.

All’interno del supporto a 1.5 mm dalla base, si trova una cavità per la calamita. Consigliamo di usare una calamita al neodimio, nonostante le piccole dimensioni hanno una “grande “forza”.

Potete trovare le calamite al neodimio all’interno degli Hard Disk del computer.

Il supporto ha tre fori equidistanti nella parte posteriore del cilindro per le viti di regolazione della direzione del laser. Durante l’allineamento potranno essere ruotate per spostare il raggio luminoso.

Nella parte anteriore del cilindro c’è un’incisione interna per on o-ring di bloccaggio del laser, bisogna inserire l’o-ring attorno al laser e incastrare quest’ultimo all’interno del cilindro raggiungendo la scanalatura.

Se non avete un o-ring (che si trova in ferramenta) potete provare con un elastico della grandezza giusta.

La base del sostegno non è piatta ma ha una curvatura dello stesso raggio del corpo principale del telescopio.

Costruzione

Finito il disegno su Fusion360 si esporta il disegno in formato .stl sullo slicer Cura. Il riempimento è 100% e tramite la funzione Support Blocker si rimuovono i supporti dalla cavità interna per la calamita.

Bisognerà fermare la stampa nell’ultimo layer superiore della cavità della calamita, ed inserire quest’ultima all’interno del supporto. Fatto ciò si continua con la stampa.

Per questa stampa si possono usare solo ugelli di ottone per evitare che la calamita si attacchi all’ugello.

Il laser monta anche un piccolo anello elastico per bloccare il pulsante di accensione.

Con questo accessorio vi basterà accendere il laser (opportunamente allineato con il telescopio) e puntare l’oggetto di interesse ad occhio nudo.

Il laser sembrerà toccare con il proprio raggio l’oggetto puntato, una volta raggiunto si potrà spegnere e godersi lo spettacolo dall’oculare del telescopio.

Per altri articoli di astronomia date un’occhiata QUI

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Scatto remoto per cellulari

Scatto remoto per cellulari

Innanzitutto cos’è uno scatto remoto per cellulari, a cosa serve?
Uno scatto remoto è un telecomando che serve per scattare foto e registrare video senza toccare il cellulare.

È uno strumento molto utile sia in fotografia che in astrofotografia che permette di catturare immagini e video senza il rischio di far vibrare l’intera apparecchiatura.

Tecnologie, pro e contro

Esistono diverse tecnologie usate per gli scatti remoti per cellulari : mediante filo collegabile al jack delle cuffiette, mediante Bluetooth, ecc… Ognuno di questi ha dei pregi e dei difetti che vanno valutati a seconda dell’utilizzo che se ne vuole fare.

Scatto remoto per cellulari

Uno scatto remoto per cellulari Bluetooth ha la comodità di non avere nessun filo di intralcio, inoltre ha delle distanze di funzionamento generose. L’inconveniente è la stabilità del segnale wireless (tra il telecomando ed il cellulare) che potrebbe venir meno, impedendo lo scatto delle foto e la ripresa video.

Lo scatto remoto con filo non ha problemi di affidabilità, ogni volta che si preme il pulsante il cellulare riprende l’immagine. L’unico inconveniente è la lunghezza del filo che può limitare la distanza da cui si esegue lo scatto e limitare i movimenti del fotografo.

Costruiamo uno scatto remoto per cellulari*

Di seguito costruiamo uno scatto remoto basandoci su un cellulare Samsung con attacco jack per le cuffiette (TRRS) .

La prima cosa da fare è di attivare sulle impostazioni del cellulare lo scatto con i tasti del volume

Successivamente possiamo procedere in due modi: attacchiamo le cuffiette al cellulare e scattiamo le foto premendo i tasti del volume sulle cuffiette (fine del divertimento), oppure costruiamo un nostro scatto remoto personalizzabile con un filo di lunghezza a piacere.

Se hai optato per la scelta DIY avrai bisogno di:

2 resistenze da 33 OHM (1/4W)
1 resistenza da 470 OHM (1/4W)
1 pulsante (push button switch Normalmente Aperto)
1 cavo con connettore TRRS (jack 3.5mm) lungo a piacere
nastro isolante o guaine termo-restringenti (per isolare i collegamenti)
saldatore e stagno

La strategia alla base di questo scatto remoto è di imitare il tasto volume delle cuffiette. Per fare questo bisogna collegare le resistenze e il pulsante come riportato nello schema seguente.

Il filo audio collegato al jack TRRS da 3.5mm sarà formato da 4 fili molto sottili con gli stessi colori indicati nello schema, per poterli saldare alle resistenze occorrerà bruciare con un accendino lo smalto isolante colorato presente sull’estremità.
Durante questo passaggio bisogna fare attenzione a non applicare troppo calore per non bruciare l’intero filo.

Tutti i collegamenti sono saldati con il saldatore a stagno ed isolati opportunamente con guaine termo-restringenti. Prima di collegare lo scatto remoto al cellulare assicurati di aver collegato correttamente tutti i componenti aiutandoti con un tester in funzione “continuità”.

Terminati i collegamenti riponi tutto dentro un piccolo contenitore (noi abbiamo riciclato il guscio dei tasti di un paio di cuffiette rotte) e assicura il tutto con colla e fascette.

Conclusioni

Ora che hai costruito il tuo scatto remoto puoi usarlo in mille modi diversi, noi Makers lo useremo per fare astrofotografia e montato su una stampante 3D per fare degli scatti per i timelapse. Aggiungi ai commenti i tuoi possibili utilizzi per questo fantastico accessorio.

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Notte di San Lorenzo

Notte di San Lorenzo

La notte di San Lorenzo è la notte del 10 Agosto ed è un evento astronomico che ci permette di osservare uno sciame di meteore nel cielo. Molti chiamano questa sera la notte delle stelle cadenti ma in realtà si tratta dello sciame meteorico delle Perseidi.

Come le osservo?

Non c’è bisogno di avere attrezzature sofisticate e costose ma bastano solo i nostri occhi per osservare lo sciame della notte di San Lorenzo. Se poi volete usare il vostro telescopio per fare qualche scatto non esitate a mandarci le vostre foto. Anche se non conoscete le costellazioni non vi preoccupate riuscirete ad osservare comunque lo sciame.

Vi consigliamo però di usare qualche piccolo trucco per non rimanere delusi. Innanzitutto trovate un luogo aperto buio senza troppo inquinamento luminoso, lasciate abituare per qualche minuto i vostri occhi alla poca luce del cielo stellato. Intorno a voi devono esserci meno ostacoli possibile per avere una visione ampia del cielo.

Il picco massimo di questo fenomeno quest’anno si osserva nella notte tra il 12 e il 13 Agosto con una media di un centinaio di scie ogni ora (ad occhio nudo). Il fenomeno continuerà fino al 20 Agosto attenuando d’intensità.

Storia

La cometa Swift-Tuttle genera lo sciame delle Perseidi, le prime osservazioni di questa cometa risalgono al 36 d.C. eseguite dai cinesi ma nel 1862 l’astronomo italiano Schiaparelli osservando la cometa al suo perielio scopre il legame tra comete e sciami meteorici.

Il nome di questo sciame deriva dal punto presunto da cui sembrano arrivare tutte le scie che è all’interno della costellazione di Perseo, da qui Perseidi che in mitologia greca si riferisce ai figli di Perseo.

Tradizione della notte di San Lorenzo

In Italia si associa lo sciame meteorico delle Perseidi alle lacrime di San Lorenzo ed è famosa la poesia X agosto di Giovanni Pascoli che ne interpreta il fenomeno come un pianto celeste:

San Lorenzo, io lo so perché tanto

di stelle per l’aria tranquilla

arde e cade, perché sì gran pianto

nel concavo cielo sfavilla…

Maschera di Bahtinov con stampa 3D

Maschera di Bahtinov con stampa 3D

Quando puntiamo un corpo celeste come una stella vogliamo essere sicuri di aver messo correttamente a fuoco e cogliere l’immagine senza problemi. Per questa esigenza ci viene in contro un oggetto tanto semplice quanto geniale: la maschera di Bahtinov. Questa maschera è un dispositivo che aiuta a mettere a fuoco con facilità e precisione gli oggetti osservati con un telescopio.

Le maschere per la messa a fuoco sono dei cartoncini opachi con dei fori o delle fenditure che si mettono davanti all’apertura del telescopio e che creano delle figure particolari nell’immagine in uscita dall’oculare.

Storia e funzionamento

L’inventore è un astrofotografo di nome Pavel Bahtinov che perfezionò maschere già esistenti( maschera di Hartmann ) ispirandosi ai fenomeni di diffrazione. Quando le maschere hanno fori poligonali (es. buchi triangolari) l’immagine che si ottiene produce dei raggi o spike radiali all’oggetto. Se gli spike sono sottili e simmetrici allora l’oggetto è perfettamente a fuoco.

Il principale problema con le maschere esistenti era la scarsa intensità dei raggi e la conseguente difficoltà a mettere a fuoco i corpi celesti. Il problema viene risolto da Bahtinov con una maschera divisa in tre settori. Ogni settore presenta una serie di fenditure rettangolari regolari: il primo settore occupa metà maschera, gli altri due sono inclinati di ± 40° e occupano rispettivamente un quarto della maschera.

Maschera di Bahtinov con stampa 3D
maschera di Bahtinov
visione di una stella con maschera di bahtinov

L’immagine di una stella vista con il telescopio che monta la maschera di Bahtinov consiste in tre raggi che si intersecano: il primo raggio (principale) e due raggi a forma di X (secondari). I tre raggi devono intersecarsi nello stesso punto ed essere sottili. Il punto di intersezione rappresenta il corpo celeste di interesse messo perfettamente a fuoco.

Progettazione 3D della maschera di Bahtinov

*Per ottenere questo utile strumento per la messa a fuoco non occorre una spesa esorbitante o degli attrezzi stravaganti, basta semplicemente: un cartoncino nero da disegno, una matita, un righello e un paio di forbici.

Si disegna la maschera (GENERATORE MASCHERE GRATIS Emout.Shop) sul cartoncino e si ritagliano tutte le fenditure e i contorni con le forbici stando attenti ad ottenere tagli netti e puliti. Questo lavoro però richiede una pazienza non indifferente perciò vi proponiamo un modo alternativo, stampare la maschera in 3D .

Innanzitutto si immettono i parametri nel generatore di maschere (GENERATORE MASCHERE GRATIS Emout.Shop) e si genera l’immagine desiderata che viene esporta in formato SVG sul computer con l’apposito tasto. Si apre il software di modellazione grafica 3D(es. Fusion 360 ) e si importa su uno schizzo l’immagine SVG precedentemente scaricata.

Si estrude lo schizzo di uno spessore di almeno 1 mm e si esporta l’intero progetto come mesh STL da inviare allo slicer per la stampa 3D (es. CURA). Si stampa l’oggetto in PLA nero e una volta pronto si pone all’entrata del telescopio.

Intervista a Pavel Bahtinov

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